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Lea era un elefante tanto dolce quanto sognatrice.
Lei detestava barrire oppure sradicare gli alberi come facevano i suoi simili, lei amava le farfalle e quando poteva, quando riusciva ad allontanarsi dal branco, quanto basta per non essere derisa, si sdraiava a terra e si godeva quello spettacolo ineguagliabile di colori svolazzanti e movimenti leggiadri, che solo le farfalle sapevano regalarle.
Ma un giorno, fece per sdraiarsi a pancia sotto, come suo solito fare, non ebbe neppure il tempo di toccare il suolo, che udì un urlo: AIUTO AIUTO! Non mi calpestare!
Lea balzò velocemente in piedi neppure fosse una libellula; mezzo spiaccicato in terra c’era un piccolissimo bruco verde.
Il piccolo bruco si ricompose faticosamente, alquanto malandato, ebbe ancora la forza d’imprecare contro Lea, per averlo travolto e schiacciato così tanto.
Lea, mortificatissima, gli chiese scusa, ma reppilcò, con aria di chi ha comunque ragione: questo posto è del mio branco, un branco di farfalle, sai? Qui si vola, non si striscia in terra, perciò non ti ho visto!
Il Bruco abbassò la testolina e pure gli occhietti, era triste. Ciò che aveva detto Lea era vero, lui strisciava, è vero, ma un giorno le cose sarebbero cambiate e lui lo sapeva e con le poche forze che gli erano rimaste, alzando la voce per farsi sentire bene, da quell’essere così grande, urlò: fra esattamente 20 lune anche io diventerò una farfalla!
L’elefante non rise, per non offendere quel minuscolo esserino, al quale aveva già fatto abbastanza male, ma soffocò a stento la risata nella gola.
Guarda che ti vedo anche da quaggiù che stai ridendo, sai?
Non mi credi? Allora, raccogli tanti legnetti quante sono le lune che ti ho detto e vedrai cosa succederà.
Lea, più per far contento il suo nuovo sfortunato amico, fece come gli era stato detto, raccolse i legnetti ed ogni notte che passava, lei ne buttava via uno.
Ecco, adesso i legnetti erano quasi finiti, ne mancava uno solo!
Ma….ma cosa stava succedendo al piccolo bruco?!
Non era più verde, ma quasi bianco ed anche la sua forma non era più la stessa!
Non mi sembra, amico, che tu stia tanto bene, gli disse Lea con un filo di voce soffocata dall’ansia.
E mentre si preoccupava per il suo piccolo amico, sentì tuoni in lontananza.
Nuvoloni neri e minacciosi si addensarono appena sopra la sua testa ed iniziò a piovere!
No! Proprio adesso! No!
La pioggia, sempre più forte ed insistente, tentava di staccare il piccolo bruco , dalla foglia alla quale era aggrappato.
Non preoccuparti, piccolo, disse Lea, ti proteggerò io!
Allargò le sue grandi orecchie formando così un ombrello è riparò il bruco dalla pioggia, per tutta la notte. Finchè, esausta si addormentò.
Si svegliò di soprassalto, con la paura di aver di nuovo schiacciato l’amico.
Attaccato alla foglia c’era solo un ‘involucro vuoto e il mio amico? Dove sei piccolo bruco?
Gli occhi le si incrociarono da soli attirati da qualcosa che aveva sul naso, troppo vicina, non riusciva a mettere a fuoco.
Ma sta a vedere che il bruco non aveva mentito!
Il piccolo bruco verde, alquanto bruttino, si era trasformato in una meravigliosa farfalla dalle ali blu cobalto
Ora il piccolo bruco ha una nuova vita, è una nuova bellissima farfalla pronta a spiccare il volo.
Ma nulla accade per caso.
Le grandi orecchie di Lea lo hanno aiutato proteggendolo , grazie a loro quel stupendo essere ha potuto sfoggiare al mondo tanta bellezza ed eleganza.
Deborah, ha voluto così il fiocco per il suo nipotino Leonardo Nathan, ha voluto raccontargli questa fiaba, per potergli dire : Tranquillo piccolo mio, la zia sarà sempre accanto e te e come Lea, ti proteggerò da tutto e da tutti. Tu diventerai bellissimo come quella farfalla!
Il fiocco nascita ” LEA L’ELEFANTINO” è DI COTONE 100% MADE IN ITALY .
Realizzato con un tessuto a righe e un tessuto grigio intenso con un ricamo fatto a mano di un elefantino con un piccolo uccellino rosso appoggiato sulla sua piccola e soffice proboscide
DIMENSIONI : 33 X 60